La facilitazione

Che il vostro obiettivo sia andare su Marte o un viaggio al centro della Terra, la facilitazione vi accompagna nel trovare la strada migliore per arrivarci, insieme.

La facilitazione supporta il tuo gruppo nel procurarsi mappa, bussola e l’equipaggiamento indispensabili per il viaggio. Per esempio: una visione condivisa, accordi di base, un processo decisionale chiaro, strumenti per riunioni efficaci e prendersi cura delle relazioni.

Il bello di fare progetti in gruppo è che possono succedere vere e proprie magie. Mescoliamo i metodi di facilitazione più adatti con la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, e all’improvviso quello che “non sapevamo di non sapere” emerge, le barriere che impediscono di cambiare vengono abbattute, i conflitti si trasformano in momenti di evoluzione.
La magia più grande? Quando c’è una sfida, alla fine vincono tutti.

Decisioni sagge e tutta la creatività possibile sono la chiave per affrontare problemi complessi che non hanno una soluzione preconfezionata – e trasformarli in veri e propri colpi di genio.
Per fortuna, esistono strumenti di facilitazione pensati per attingere a piene mani all’intelligenza collettiva. Durante le riunioni, nelle conferenze o eventi pubblici, nei processi di transizione e cambiamento.

Prendersi cura delle relazioni è uno dei pilastri per lavorare bene in team: in fondo, se facciamo dei progetti con altre persone non possiamo far finta di essere separate le une dalle altre. La facilitazione supporta il tuo gruppo a costruire nel tempo relazioni basate su fiducia, autenticità e la giusta dose di divertimento.

Un facilitatore è un paio di occhi in più con un punto di vista esterno: osserva e ascolta, si assicura che tutti abbiano spazio per partecipare e comprendersi a vicenda. Porta chiarezza sui processi che il gruppo sta vivendo e lo sostiene nel cercare soluzioni creative dove tutti vincono, senza perdere di vista visione e obiettivi comuni.

Viviamo tempi spaventosi e affascinanti. Da un lato l’emergenza climatica, le crisi ambientali e sociali interconnesse in un groviglio inestricabile. Dall’altro, una nuova cultura che emerge, le fondamenta stesse della nostra visione del mondo che si trasformano in una cultura rigenerativa, basata sull’interconnessione e la visione (eco)sistemica. In questa trasformazione epocale abbiamo bisogno di nuove stelle polari per orientarci. La facilitazione, secondo me, è una di queste: aiuta a fare i conti con la complessità; favorisce il dialogo, la collaborazione, l’intelligenza collettiva; ci allena a vedere le cose e le relazioni in modo diverso. Fa spazio, insomma, alla prossima cultura.

Sì certo! se:
- Cercate una persona che vi accompagni a trovare la vostra risposta a un problema, integrando diverse voci e punti di vista.
- Siete pronti ad accogliere idee o esigenze non previste che potrebbero emergere.
- Volete riflettere a fondo sul vostro modo di relazionarvi e desiderate sperimentare strade diverse da quelle già percorse.
Meglio di no se:
- ci sono resistenze o disaccordo: la fiducia del gruppo nei confronti della facilitatrice è fondamentale.
- L’obiettivo è comunicare una decisione già presa che non ha margini per essere modificata.
- C’è una forte aspettativa sui risultati di un processo: con la facilitazione andiamo alla ricerca di soluzioni che possono essere anche molto diverse da quelle immaginate all’inizio.
Da dove puoi iniziare?
Come primo passo puoi fare il test per scoprire le caratteristiche del tuo gruppo e 10 idee per lavorare ancora meglio insieme.
Se cerchi approfondimenti e idee sulla facilitazione e le dinamiche di gruppo, ci sono gli articoli del blog e le risorse gratuite.
La mia newsletter mensile si chiama La prossima cultura ed è il posto dove provo a guardare al mondo da un diverso punto di vista e condivido con te quello che imparo. Ci sono anche approfondimenti sulla facilitazione, libri, musica e opportunità di formazione. Ti puoi iscrivere qui.
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E per ogni domanda o curiosità, saro felice di risponderti 🙂